Il teatro dialettale non ci sarà

Il concorso teatrale dello scorso anno resterà la chiusura in bellezza di una tradizione trentennale?

Così sembra: durante la nostra assemblea del 9 febbraio abbiamo preso atto della impossibilità di continuare ad organizzare la stagione teatrale con le nostre forze. Potremmo lamentarci della complessità delle procedure, che cresce ogni anno, potremmo prendercela con il disinteresse dei giovani verso le nostre tradizioni oppure con il tempo che passa per tutti noi, che ci rende di anno in anno più acciaccati: la verità è che non siamo stati capaci di costruire una successione di collaboratori ed organizzatori, risultato che avrebbe richiesto una visione pluriennale, perché le competenze che servono non sono così banali come potrebbe apparire dall’esterno.

Il sindaco è stato molto carino e collaborativo: ci ha proposto un sostegno economico, ma purtroppo non è quello il problema principale, anche se far quadrare i conti è anche questo diventato una scommessa. Se però qualcuno volesse farsi avanti per prendere in mano questa tradizione di Levata, noi garantiamo fin d’ora il massimo supporto.

Nell’assemblea abbiamo poi definito le date di una serie di serate che organizzeremo, mentre resta fissata al 25-26 marzo la nostra prossima mostra di pittura, che dovrebbe veder esporre una persona alla quale teniamo tanto, un grande sostenitore e animatore del comitato di quartiere.

Abbiamo poi preso atto del fatto che, come ognuno può constatare, il nostro paese è sempre più il paese delle mille proroghe (che, come noto, non son buone da mangiare): l’udienza chiave per Edera rinviata a data da stabilire, il bilancio comunale, promesso per fine gennaio, rinviato, la ciclabile di via Costituzione pronta a partire ma non partita, lo sbocco di via Rubens verso la stazione in attesa; per fortuna la sistemazione dell’incrocio dell’Arginotto è diventata esecutiva, deve partire presto ed essere completata entro l’estate: verificheremo.

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